Mirare allo sviluppo della Medicina del Sonno, in età pediatrica, anche per la riduzione dei casi di morte improvvisa e inaspettata de bambino, è tra le priorità dell’. associazione SUID & SIDS Italia Onlus.
Per tale motivo tra i tanti progetti realizzati parte sono destinati a incrementare tale branchia della Medicina .
A febbraio scorso, un sistema cardiorespiratorio di ultima generazione è stato donato dall’ associazione al Centro per la Medicina del Sonno e per la SIDS della Regione Piemonte
Una strumentazione che consente di approfondire i disturbi cardiorespiratori e anche altre patologie del sonno di natura neurologica. Il desiderio di supportare l’attività di diagnostica per lo svolgimento di un corretto approccio clinico e strumentale sui vari livelli di complessità potrà garantire esami sempre all’avanguardia che consentiranno una diagnosi precoce delle patologie del sonno in età pediatrica.
Un altro dei progetti importantissimi è la Borsa di Studio, annuale, ai fini di ricerca nella Medicina del Sonno, in età pediatrica, e della SIDS in memoria della Dott.ssa Elisa Ferrero.
“ La medicina del sonno apre speranze anche nella riduzione della mortalità infantile improvvisa e inaspettata, permettendo di individuare nuove categorie a rischio cosi da vigilare con la dovuta prevenzione.
Puntare al futuro, guardando alle nuove generazioni di medici, e supportare lo sviluppo di questa nuova branca della Medicina è per noi fondamentale – dichiara Sonia Scopelliti presidente dell’Associazione SUID & SIDS Italia Onlus
Perche’ per uno studente, con futura specialità Pediatria, puo’ essere interessante approcciarsi con un Centro della Medicina del Sonno e della SIDS?
Lo scopriamo invece grazie all’ intervista con la futura Dott.ssa Cristina Campanella,studentessa di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Torino (polo San Luigi Gonzaga di Orbassano), tesista presso il Centro per la Medicina del Sonno in età pediatrica e della SIDS della Regione Piemonte sito presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita dell’Azienda Città della Salute e della Scienza di Torino
Che cosa l’ ha portata a studiare Medicina?
Ho scelto di studiare Medicina perché ero interessata a capire il funzionamento della ingegnosa macchina biologica che è l’Essere Umano. Prima di entrare a Medicina ho passato due anni presso la facoltà di Infermieristica. Questa esperienza mi ha arricchita molto perché mi ha permesso di avere un’idea più completa di come sia essenziale la collaborazione tra i diversi professionisti sanitari.
La sua specialità sarà Pediatria, cosa ambisce per il futuro?
Sono davvero poche le cose che non mi piacciono della medicina, per questo ho avuto un po’ di difficoltà a scegliere una branca da poter approfondire per svolgere la tesi, in vista anche della Specialità. Quando ho studiato per la prima volta pediatria me ne sono innamorata quasi subito: mi permetteva di risolvere il mio dilemma, rimanendo in un ambito generalistico e non settoriale, e mi permetteva di lavorare con i bambini, di cui ho sempre apprezzato la compagnia. Augurandomi di continuare questo percorso anche durante la Specialità, mi auguro di non dare mai nulla per scontato e di rimanere sempre curiosa.
Cosa in questo anno ha potuto osservare nel lavoro presso il Centro?
In questo anno passato presso il Centro per la Medicina del Sonno in età pediatrica e della SIDS ho potuto vedere come le patologie del sonno possano spaventare i genitori e avere un impatto importante sulla vita del bambino o adolescente, sia dal punto di vista neurologico sia comportamentale sia auxologico.
Dal Centro della Medicina del Sonno e della SIDS ha imparato esclusivamente basi di diagnostica clinica o le ha permesso attraverso questa attività anche altri insegnamenti ?
Oltre alla diagnostica clinica, che ho trovato estremamente utile e interessante, ho potuto anche vedere la diagnostica strumentale per le patologie del sonno, partecipare a congressi e interfacciarmi con molti altri professionisti all’interno del mondo della pediatria e della medicina del sonno, oltre che conoscere questa Associazione e partecipare alle iniziative che ha promosso negli ultimi tempi.
Da questa esperienza cosa ritiene importante?
Trovo molto importante stimolare la curiosità dei professionisti della salute, base della ricerca, e condividere le conoscenze degli esperti, in modo da trovare l’approccio migliore alla gestione dei pazienti e i più efficaci strumenti di promozione della prevenzione, la quale, per alcune situazioni, come ad esempio la SIDS, è uno dei pochi strumenti efficaci. “Perché dalla morte non si torna indietro, e quando a morire è un neonato, i genitori ne portano il segno indelebile per tutta la vita.”
Ringraziamo Cristina per il tempo dedicato e le auguriamo il futuro desiderato con un sincero : “In bocca a lupo!”