Durante la gravidanza e dopo la nascita ogni mamma è preoccupata per la salute del proprio bambino.
Molte sono le ansie a cui sono sottoposte tra cui proprio la S.I.D.S. (Sudden Infant Death Syndrome)
Queste paure possono attenuarsi con una corretta informazione sui fattori di rischio e le precauzioni da adottare.
La Dott.ssa Marika Farioli , operando presso un Centro SIDS, ha osservato alcune importanti situazioni che conducono ad un importante riflessione sul giusto approccio per la comunicazione efficace dei messaggi di prevenzione.
Per tutti gli operatori parlare con un genitore di S.I.D.S. è sempre un momento molto delicato: si tratta di un qualcosa di conosciuto dalla maggior parte, almeno per sentito dire, ma che non si vorrebbe ascoltare.
Eppure è con il dialogo che si diffondono mirate informazioni sulla prevenzione, ed è questo in cui possiamo e dobbiamo fare la differenza!
Molti genitori, alla domanda “Sa di cosa si tratta?“ rispondono con voce affievolita e anche impauriti. Alle ulteriori domande : “dove dorme il suo bambino ?” o “in che posizione?” o “siete fumatori?” si risponde spesso tentennando, come se si dovesse carpire la risposta giusta dalla nostra espressione. Il timore di sbagliare ed essere giudicati diventa palese.
Come professionisti diventa fondamentale instaurare con i genitori un rapporto accogliente.
Farli sentire sicuri e a loro agio mentre ci forniscono tutte le informazioni, anche quelle sbagliate, ci permette di correggere eventuali azioni che potrebbero mettere in pericolo la vita di quel bambino. Quindi trasmettiamo fiducia e sostegno e facciamo molta attenzione a non creare un clima che potrebbe essere avvertito giudicante…
Per mirare a una maggiore prevenzione occorre anche ascoltare le necessità e le abitudini delle famiglie , è attraverso questi colloqui che possiamo accompagnarli nella correzione di eventuali rischi e facilitare le neo mamme a percepire con naturalezza anche questi messaggi.
Ricordiamo che un genitore deve recepire l’importanza delle raccomandazioni, non deve percepire un imposizione , altrimenti si rischierebbe di sollevare un muro insormontabile che non gli permetterà mai di acquisire giusti messaggi.
Come in tutti gli ambiti della medicina, al rigore della scienza è di primaria importanza affiancare buone capacità comunicative ed empatiche per instaurare un’alleanza che farà la vera differenza per noi , per loro e soprattutto per i bambini.